Acido Butirrico |
![]() Formula di struttura Acido butirrico |
L’acido butirrico (chiamato anche acido n-butanoico) è un acido grasso di formula chimica bruta CH3CH2CH2-COOH. Si trova in molti alimenti, in particolar modo nel burro e nei formaggi (caprino stagionato, pecorino, grana, emmentaler, gruviera, provolone ecc. tanto per citare quelli che ne contengono quantità significative). In tracce è presente anche nel latte umano. È un liquido incolore solubile in alcol e poco nell’acqua. L’acido butirrico è una fonte energetica per le cellule della mucosa dell’intestino; alcuni ritengono che svolga funzioni antinfiammatorie a livello del colon e per questo motivo ne consigliano l’integrazione; ma va detto gli apporti alimentari diretti di acido butirrico non sono indispensabili in quanto si tratta di una sostanza che viene prodotta nel colon grazie alla fermentazione microbica degli zuccheri indigeribili; un’alimentazione equilibrata che apporti il giusto quantitativo di fibre è quindi garanzia di una corretta produzione di acido butirrico. |
A livello intestinale l'acido butirrico presenta infatti un effetto paradosso. Se da un lato, insieme alla glutammina, rappresenta una fonte energetica importantissima per le cellule della mucosa intestinale, promuovendone la replicazione, dall'altro inibisce la proliferazione delle cellule cancerose, con possibile effetto protettivo nei confronti del cancro al colon-retto. Ricordiamo che la mucosa intestinale, rinnovando di continuo le sue cellule (gli enterociti vivono solo pochi giorni), ha esigenze nutrizionali imponenti, e che la sua funzionalità risulta essenziale per l'assorbimento selettivo ed adeguato dei nutrienti utili all'organismo, nonché per la protezione da svariate malattie. Un giusto quantitativo di acido butirrico è quindi necessario per la salute metabolica della mucosa del colon e più in generale dell'intero organismo. l'acido butirrico viene facilmente prodotto nel colon dalla fermentazione microbica dei carboidrati indigeribili. |
Effetti del metabolita batterico intestinale butirrato sullo sviluppo del cancro del colon-retto |
Il cancro colorettale (CRC) è il secondo tumore più comune nelle
donne e il terzo negli uomini in tutto il mondo 1 . Studi
epidemiologici hanno dimostrato che l'insorgenza e lo sviluppo
di CRC sono associati ad un aumento della carne e ad una
riduzione delle fibre alimentari nella dieta e che i cambiamenti
nella composizione degli alimenti possono influenzare il rischio
di CRC influenzando il metabolismo microbico intestinale 2 , 3 . Studi
condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che il microbiota
intestinale, che può essere influenzato dalle diete, svolge un
ruolo importante nella comparsa e nello sviluppo di CRC 4 , 5. Dopo
la digestione e l'assorbimento, il cibo con diverse strutture ha
lasciato residui nel tratto intestinale. Mentre il cibo scorre
attraverso il colon, i residui della fibra alimentare possono
essere fermentati dal microbiota intestinale per produrre acidi
grassi a catena corta (SCFA), come propionato, acetato e
butirrato, che svolgono ruoli plurifunzionali sul microbiota
intestinale e le cellule epiteliali intestinali 6 , 7 . Gli
studi hanno dimostrato che la fonte di energia primaria
dell'epitelio intestinale è il butirrato, piuttosto che il
glucosio, che ha stabilito le basi per la moderna teoria del
mutualismo tra il microbiota intestinale e l'epitelio
intestinale 8 . Il
butirrato può inibire lo sviluppo di CRC e promuovere la salute
intestinale attraverso diversi meccanismi (vedi
figura 1
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Fonte: Effects of the intestinal microbial metabolite butyrate on the development of colorectal cancer. Xinqiang Wu et altri. J Cancer. 2018; 9(14): 2510–2517. |
1. Ferlay J, Shin HR, Bray F, Forman D, Mathers C, Parkin DM. Cancer incidence and mortality worldwide: IARC CancerBase No. International Journal of Cancer. 2010;136:E359–E86. [PubMed] 2. Aune D, Chan DS, Lau R, Vieira R, Greenwood DC, Kampman E. et al. Dietary fibre, whole grains, and risk of colorectal cancer: systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies. BMJ (Clinical research ed) 2011;343:d6617. [PMC free article] 3. Tuan J, Chen YX. Dietary and Lifestyle Factors Associated with Colorectal Cancer Risk and Interactions with Microbiota: Fiber, Red or Processed Meat and Alcoholic Drinks. Gastrointestinal Tumors. 2016;3:17–24. [PMC free article] 4. Cho M, Carter J, Harari S, Pei Z. The Interrelationships of the Gut Microbiome and Inflammation in Colorectal Carcinogenesis. Clinics in Laboratory Medicine. 2014;34:699–710. [PMC free article] 5. Arthur JC, Jobin C. The Struggle Within: Microbial Influences on Colorectal Cancer. Inflammatory Bowel Diseases. 2011;17:396–409. [PMC free article] 6. Kuwahara A. Contributions of colonic short-chain Fatty Acid receptors in energy homeostasis. Frontiers in Endocrinology. 2014;5:144. [PMC free article] 7. Macfarlane GT, Englyst HN. Starch utilization by the human large intestinal microflora. Journal of Applied Bacteriology. 1986;60:195–201. [PubMed] 8. Roediger WE. Utilization of nutrients by isolated epithelial cells of the rat colon. Gastroenterology. 1982;83:424–9. [PubMed] |